La vera soddisfazione
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«Nulla di finito, neppure l’intero mondo, può soddisfare l’animo umano, che sente il bisogno dell’eterno»
Kierkegaard
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Postato da: giacabi a 15:32 |
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senso religioso, kierkeergaard
Il senso religioso
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Ci dev'essere un sole invisibile
Che dà calore ad ognuno di noi Ci dev'essere un sole invisibile Che ci dà speranza
quando l'intero giorno è terminato
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THE POLICE, Invisible Sun - 1981
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Postato da: giacabi a 14:49 |
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senso religioso
Il cuore dell’uomo
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«Se è vero, come ha sostenuto Montaigne, che ogni individuo singolare "porta in sé l'intera forma della condizione umana", allora ciascuno, me compreso, deve
Edgar Morin
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Postato da: giacabi a 16:43 |
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verità , senso religioso, morin
L’intelligenza
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E' all'intelligenza che Gesù fa costantemente appello. E la sollecita. Il
rimprovero costante sulla sua bocca è: non comprendete, non avete
intelligenza? Non credete ancora? aggiunge anche. La fede che sollecita
non ha nulla a che vedere con la credulità. Questa fede è precisamente l'accesso dell'intelligenza a una verità, il riconoscimento di questa verità, il si dell'intelligenza convinta e non una rinuncia all'intelligenza.
Claude Tresmontant
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Postato da: giacabi a 20:09 |
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senso religioso, tresmontant
Il senso religioso
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Lo steddazzu
L’uomo solo si leva che il mare è ancor buio e le stelle vacillano. Un tepore di fiato sale su dalla riva, dov’è il letto del mare, e addolcisce il respiro. Quest’è l’ora in cui nulla può accadere. Perfino la pipa tra i denti pende spenta. Notturno è il sommesso sciacquìo. L’uomo solo ha già acceso un gran fuoco di rami e lo guarda arrossare il terreno. Anche il mare tra non molto sarà come il fuoco, avvampante. Non c’è cosa più amara che l’alba di un giorno in cui nulla accadrà. Non c’è cosa più amara che l’inutilità. Pende stanca nel cielo una stella verdognola, sorpresa dall’alba. Vede il mare ancor buio e la macchia di fuoco a cui l’uomo, per fare qualcosa, si scalda; vede, e cade dal sonno tra le fosche montagne dov’è un letto di neve. La lentezza dell’ora è spietata, per chi non aspetta più nulla.
Val la pena che il sole si levi dal mare
e la lunga giornata cominci? Domani tornerà l’alba tiepida con la diafana luce e sarà come ieri e mai nulla accadrà. L’uomo solo vorrebbe soltanto dormire. Quando l’ultima stella si spegne nel cielo, l’uomo adagio prepara la pipa e l’accende. 9 –12 gennaio 1936
C. Pavese
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Postato da: giacabi a 14:56 |
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pavese, senso religioso
Chi ringraziare?
20 di Novembre del 1949:
“…Hai anche ottenuto il dono della fecondità. Sei signore di te, del tuo destino. Sei celebre come chi non cerca d’esserlo. Eppure tutto ciò finirà. Questa tua profonda gioia, questa ardente sazietà, è fatta di cose che non hai calcolato. Ti è data. Chi, chi ringraziare? Chi bestemmiare il giorno che tutto svanirà?”
C. Pavese (Il mestiere di vivere).
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Postato da: giacabi a 14:40 |
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pavese, senso religioso
Se davvero fosse vero…
29 gennaio 1944
Ci si umilia nel chiedere una grazia e si scopre l’intima dolcezza del regno di Dio. Quasi si dimentica ciò che si chiedeva: si vorrebbe soltanto goder sempre quello sgorgo di divinità. È questa senza dubbio la mia strada per giungere alla fede, il mio modo di essere fedele. Una rinuncia a tutto, una sommersione in un mare di amore, un mancamento al barlume di questa possibilità. Forse è tutto qui: in questo tremito del “se fosse vero!” Se davvero fosse vero…
C. Pavese Da Il mestiere di vivere
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Postato da: giacabi a 15:05 |
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pavese, senso religioso
Congedo del viaggiatore cerimonioso
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Amici, credo che sia
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Postato da: giacabi a 14:54 |
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caproni, senso religioso
L’ uomo
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“L’uomo vive secondo tre modalità: pensando, contemplando, agendo. Quindi, ritenendo che nell’universo qualcosa corrisponda a queste tre modalità, si forma le idee del vero, del bello e del bene”
Simone Weil |
Postato da: giacabi a 13:04 |
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senso religioso, weil
Il sorgere della domanda
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Così noi siamo rimasti nel mistero e senza Dio, voglio dir, senza guida. Abbiamo negato, distrutto;
e quindi dichiarato la nostra impotenza d’affermare, rinunziando a quel
problema che è in fondo della più alta importanza per noi. La filosofia moderna ha voluto quasi esprimer la terra dal vuoto che la circonda, popolato di deliziose fantasie e di paure, per considerarla come per se stessa esistente, piccola
patria di piccoli enti i quali dovrebbero intendere a procacciarsi
quaggiù la possibile felicità, poggiando non più in cielo, ma in terra i
propri ideali, senz’altro dimandare. Ma è possibile che la domanda non sorga, se la terra rimane pur sempre circondata dal cielo?
(Pirandello 1970, p. 1059)
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Postato da: giacabi a 12:28 |
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pirandello, senso religioso
Il senso religioso
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Ma
la vita dell'uomo si svolge laggiù fra le case, nei campi. Davanti al
fuoco e in un letto. E ogni giorno che spunta ti mette davanti la stessa
fatica e le stesse mancanze. E' un fastidio alla fine, Melete. C'è una burrasca che rinnova le campagne - né
morte né i grossi dolori scoraggiano. Ma la fatica interminabile, lo
sforzo per star vivi d'ora in ora, la notizia del male degli altri, del
male meschino, fastidioso come mosche d'estate - quest'è il vivere che
taglia le gambe.
Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò |
Postato da: giacabi a 08:46 |
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pavese, senso religioso
Il senso religioso
Dio ha inserito un'arte segreta nelle forze di natura in modo da consentire a quest'ultima di modellarsi passando dal caos a un perfetto sistema del mondo.
Immanuel Kant
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Postato da: giacabi a 17:29 |
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kant, senso religioso
Il senso religioso
“Ehi tu, t’ho visto, non fare il
furbo, non fingere di non esistere!, Dio
esisti, ti prego! Esisti, te lo ordino!»
Gesualdo Bufalino,
“Argo il cieco, ovvero I sogni della memoria”, Sellerio
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Postato da: giacabi a 15:31 |
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bufalino, senso religioso
Chi è amico
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Uno è amico se apre questa religiosità, se la ridesta, non se la spegne, non se la blocca, non se la sistema: quest'ultimo non è un amico, ma un connivente. Domandiamoci quanti amici veri abbiamo, cioè qualcuno che ci ridesta costantemente questo, che ci ridesta la ferita, il dramma del vivere, che ci ridesta la domanda: «Ma a cosa serve guadagnare il mondo intero se poi perdi te stesso?». Chi ci dica così, questo è un amico.
Rimini 4-6 maggio 2007
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Postato da: giacabi a 15:22 |
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amicizia, carron, senso religioso
Il senso religioso
“l’arte promette ciò
che non c’è, annuncia obbiettivamente
(e per quanto manchevolmente) la pretesa
che tale non-esistente, in quanto si
mostra, debba ancora essere possibile.
L’inestinguibile anelito al bello […] è
l’anelito all’adempimento della promessa”.
Ma è la promessa di un non esistente
e quindi “niente garantisce che
l’arte mantenga la sua promessa obbiettiva.
[Nell’arte] vi è menzogna, nella
misura in cui essa manca di produrre la
possibilità da essa stessa prodotta come
apparenza, e la manca proprio per questo”
(Theodor W. Adorno, “Teoria Estetica”,
Einaudi, Torino 1975, p. 9)
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Postato da: giacabi a 21:52 |
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adorno, senso religioso
Chi siamo?
“Stravolto da me,
e dal commercio con costoro quasi corrotto,
allora mi chiedo: io, chi sono?
Noi, gli uomini, chi siamo? Siamo veri,
siamo dipinti? Tropi di carta, simulacri
increati, inesistenze parventi sul palcoscenico
d’una pantomima di cenere,
bolle soffiate dalla cannuccia d’un prestigiatore
nemico? […] Ho visto un quadro
a Parigi, or è un anno. Rappresentava
una scimmia in un atelier, con tavolozza
e pennelli: Saremmo questo,
noi creature di lacrime? Gli scarabocchi
d’una scimmia pittrice?”
Gesualdo Bufalino, “Le menzogne della notte”,
Bompiani, Firenze 1988, p. 152)
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Postato da: giacabi a 21:43 |
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bufalino, senso religioso
Il sacro
Io difendo il sacro perché è la parte dell'uomo che resiste meno alla profanazione del potere.
Il sentimento del sacro era radicato nel cuore della vita umana. La civiltà borghese lo ha perduto. E con che cosa l'ha sostituito? Con l'ideologia del benessere e del progresso
P.P. Pasolini
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Postato da: giacabi a 19:45 |
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pasolini, senso religioso
Il senso religioso
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La mia malattia consiste nel non mutare, mi capisci vero?
'Diventare felici è dovere' , questo è stato l'unico dovere della mia vita, e l'ho compiuto con accanimento e con lo strazio che il 'dovere' comporta. P.P.Pasolini Lettera a Silvana Mauri |
Postato da: giacabi a 22:10 |
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pasolini, senso religioso
Il senso religioso
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Io sono un ignorante ma mi sono fatto l'idea che tutto in questo mondo serva a qualcosa.
Anche questo sassolino. A dire il vero non so a cosa serva,ma se non serve a nulla non servono neppure le stelle. Il Matto a Gelsomina ne La strada di Federico Fellini |
Postato da: giacabi a 21:58 |
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senso religioso
L’avventura del nascere
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Gilbert Keith Chesterton |
Postato da: giacabi a 21:47 |
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chesterton, senso religioso
Ragione e cuore
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Postato da: giacabi a 21:07 |
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ragione, pascal, senso religioso
IL SENSO RELIGIOSO
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Alcuni
naufraghi sono gettati su un'isola sconosciuta, dove credono di essere
soli e abbandonati a se stessi. Arrivano aiuti ma non si sa da dove:
Fuoco... utensili... corda dall'alto di uno scoglio. Gli spiriti più rozzi si ACCONTENTANO DI GODERE di tutte queste cose senza cercare chi le offra.
Non
così l’ing. Cyrus Smith. Lo vediamo sospeso con una lanterna in mano,
all'estremità di una scala di corda, nel fondo di un pozzo, che osserva
un'acqua nera da cui escono, in certi momenti, degli strani rumori e dei
movimenti sospetti.
L'uomo
moderno ha il senso di essere un NAUFRAGO, gettato su un'isola
sconosciuta dove crede di essere solo e abbandonato alle sue forze. Ma
gli aiuti gli arrivano "non si sa da dove" sulla spiaggia: ci sono le
tracce di una misteriosa presenza.. ci sarebbero delle tracce di Dio
sulle tracce della vita?
Jules Verne -
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Postato da: giacabi a 14:55 |
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ragione, senso religioso
Bisogno di un Tu
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Arriva un momento che non ce la fai più delle prigioni, del lavoro, del coraggio, hai allora bisogno del volto di una creatura...
A. Camus, La peste
Questo mondo così come è fatto non è sopportabile. Gli uomini muoiono e non sono felici. Allora diamo una possibilità all'impossibile, qualcosa che forse sia demente ma che non sia di questo mondo.
Albert Camus, Caligola |
Postato da: giacabi a 08:07 |
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camus, senso religioso
Il senso religioso
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"È questo che vuoi? È questo?". Infine mi ero chiesto se quello che volevo era la gioia stessa; e, etichettandola come "esperienza estetica", mi era parso di poter rispondere di sì. Ma anche quella risposta era crollata. Inesorabile, la gioia proclamava: "Tu vuoi - e io stessa ne sono la voglia - qualcos'altro, fuori di te, non in te o in un tuo stato d'animo". Ancora non chiedevo: "Chi è il desiderato?", ma solo "Che cos'è?". Ma questo mi spingeva già nel territorio dello stupore, perché capivo in questo modo come nella più profonda solitudine vi sia una strada che porta diritto fuori di noi, un commercio con qualcosa, che rifiutando di identificarsi
con un qualsiasi oggetto dei sensi o con qualsiasi esigenza biologica o
sociale, o con una qualsiasi cosa di immaginario, o con un qualsiasi
stato d'animo, si proclama puramente oggettivo. Molto più oggettivo dei corpi, perché non è, al pari di essi, rivestito dai sensi; la nuda alterità, anonima (benché la nostra immaginazione l'accolga con centinaia di immagini), ignota, indefinita, desiderata».
C. S. Lewis, Sorpreso dalla gioia,
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Postato da: giacabi a 06:28 |
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lewis, senso religioso
Il vero sguardo
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Evidentemente il mio sguardo verso le cose del mondo, verso gli oggetti, è uno sguardo non naturale, non laico… vedo sempre le cose come un po’ miracolose, ogni oggetto è un po’ miracoloso. Ho una visione, in maniera sempre informe, in un certo qual modo religiosa.
Pier Paolo Pasolini |
Postato da: giacabi a 18:53 |
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pasolini, senso religioso
Anche certi dittatori hanno un cuore, peccato che ascoltino di più la loro pancia
Dal Corriere della sera del 06/09/07
Io guardo il cielo stellato
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Io guardo in alto, verso il cielo stellato,
è così ampio e profondo;
la verità infinita
mi fa cercare strenuamente.
(...) Io guardo in alto, verso il cielo stellato,
è così libero e sereno;
la grande anima
fa riposare e placare il mio cuore.
Io guardo in alto, verso il cielo stellato,
è così grandioso e splendente;
l' eterno calore dentro il mio cuore
accende la fiamma della speranza,
e risuona il tuono di primavera.
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Postato da: giacabi a 15:33 |
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senso religioso
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Il dato - sia che si tratti della realtà del mondo o dell'imprevedibilità dell'altro o del dato di fatto per cui non mi faccio da me - diventa lo sfondo su cui si staglia la libertà dell'uomo, [costituisce] il materiale che infiamma questa libertà. Che io non possa ridurre la realtà a quello che penso, ecco il trionfo della libertà possibile. O, paradossalmente, solo perché non mi sono fatto da me posso essere libero; se mi fossi fatto da solo, avrei potuto prevedermi e, così,avrei perso la libertà.
Hanna Arendt, Che cos'è la filosofia dell'esistenza? |
Postato da: giacabi a 12:12 |
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arendt, senso religioso
L’Urlo
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È impossibile dire che razza di urlo sia il
mio: è vero che è terribile
tanto da sfigurarmi i lineamenti rendendoli
simili alle fauci di una bestia
ma è anche, in qualche modo, gioioso,
tanto da ridurmi come un bambino.
È un urlo fatto per invocare l'attenzione di
qualcuno o il suo aiuto;
ma anche, forse, per bestemmiarlo.
È un urlo che vuol far sapere, in questo
luogo disabitato, che io esisto,
oppure, che non soltanto esisto, ma che so.
È un urlo in cui in fondo all'ansia si sente
qualche vile accento di speranza;
oppure un urlo di certezza, assolutamente
assurda, dietro a cui risuona, pura, la disperazione.
Ad ogni modo questo è certo:
che qualunque cosa
questo mio urlo voglia significare,
esso è destinato a durare oltre ogni
possibile fine.
P.P. PasoliniTeorema |
Postato da: giacabi a 18:26 |
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pasolini, senso religioso
Comprendere
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No!...Comprenderti voglio, o vita, o vita
che m'attanagli con sì dure branche, e a prova nelle mie viscere stanche prima scavi, poi baci la ferita Io non ho membro che non porti il segno della tua violenza - e il sanguinante mio cor t'ha in sé confitta, rutilante scure che strappa alla radice il legno. Quando comprenderò, forse il tuo gioco barbaro diverrà per la mia mente un nulla, un fior che sboccia, una vanente nube, vermiglia del tramonto al fuoco. Quando comprenderò, ti sarò grata forse del vario strazio che m'infliggi, torturatrice che unghia e dente figgi dove la carne più ti par malata. Dimmi il perché, se un perché esiste. Io voglio saperlo, per gioire; e pel dolore far delizia pei sensi, urlo d'amore per l'anima, corona per l'orgoglio. Ada Negri, Comprendere |
Postato da: giacabi a 14:30 |
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negri, senso religioso
Desiderio di Qualcuno
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…E' che tutti vivono come se da un'ora all'altra
dovesse arrivare qualcuno; non l'assalto di un nemico, ma qualcuno, sconosciuto; non si può dire chi. E intanto il tempo passa, pare ieri, eppure adagio, adagio la macchia sul muro si è formata. E' proprio così che passa il tempo. C'è qualcosa di inesorabile, ineludibile. Senza che nessuno vi faccia caso, il tempo continua a passare. Dino Buzzati, Bernabò e le montagne |
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