Il rimorso cattolico
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Queste riportate qui sotto sono le parole dello scrittore, poeta, drammaturgo e critico d'arte belga, Alexis Curvers
(1906-1992); restano, purtroppo, ancora attuali, anche se qualcosa è
cambiato nell'atteggiamento di molti cattolici che hanno iniziato a
prendere coscienza della loro storia e della loro identità e ad andarne
fieri.
«È in atto da gran tempo, ma oggi
si è rafforzata, una campagna in grande stile per minare la saldezza
morale della Chiesa con l’ipertrofia del sentimento più morboso e vano:
quello della colpevolezza. Il punto è di importanza capitale, perché il mezzo più sicuro per spingere al suicidio un qualsiasi organismo consiste nell'inoculargli il veleno del rimorso.
Una cosa è il pentimento lucido e creatore che supera e ripara il male
col bene che vi sostituisce; altra cosa e' il rimorso che rode, che
talvolta segretamente si compiace del suo inferno, abitato dai fantasmi
di una vergogna che porta alla disperazione. Il
rimorso non compensa nulla. Al contrario, distrugge tutto. Compie
l'opera del peccato rendendola in qualche modo eterna, togliendo al
peccatore la fiducia e il coraggio necessari al suo raddrizzamento e
alla sua difesa. Quel
rimorso è il germe di morte che un'impresa dì sovversione insinua da
tempo, in mille maniere, nell'anima della Chiesa e di quella Europa che
così profondamente la Chiesa
stessa ha contribuito a creare. I duemila anni di storia della
cristianità non sono certo immuni da macchie. Ma sono macchie antiche,
che non hanno impedito al fulgore di manifestarsi di nuovo. Eppure, quelle
chiazze sbiadite sono di continuo ravvivate, segnate con segni
indelebili, mostrate senza posa agli occhi dei credenti, e, in genere,
degli europei di tradizione cristiana, in modo tale che ciò che dovrebbe
costituire solo un ricordo deplorevole, si fissi nelle coscienze e vi
diventi un'ossessione. Inquisizione, colonialismo, invasione delle
Americhe. Galileo, antisemitismo, collusioni col fascismo: per sempre,
si grida, voi siete responsabili o almeno solidali con questi crimini;
gli equivalenti dei quali, tra l'altro, purché non siano imputabili alla
Chiesa e all'Europa, purché anzi essi ne siano le vittime, godono di
tutte le indulgenze. Inventate
e gestite da persone intelligenti, lucide nel loro programma di
distruzione del cristianesimo e propagate da una folla di sciocchi, di
disinformati, di masochisti all'interno stesso della Chiesa, queste
mitologie, queste "leggende nere" trionfano in un organismo ecclesiale
in cui si è inoculato il germe del rimorso. Tutte le tecniche di condizionamento degli spiriti contribuiscono
all'impresa di infezione morale, magistralmente abbozzata fin dalla
scuola elementare e sorretta dal sistema dei media concepiti
espressamente per distogliere dalla possibilità di saper leggere e, per
conseguenza, pensare. Il
terreno così trattato è pronto a ricevere le sementi della propaganda e
a centuplicarle: tanto che i seminatori della zizzania del rimorso,
vedendo levarsi una bella messe, tentano oggi (validamente aiutati da
"cristiani”, da "cattolici") di strappare dal suolo tutto quanto resiste
ancora alla loro opera di disarmo degli spiriti, di affievolimento
delle ultime capacità di resistenza della fede»
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