Da: www.tracce.it di novembre
Tratto da “Studio della Medicina” di Giancarlo Cesana
“L’esperienza della malattia
L'oggetto
di studio della Medicina è la malattia. Non è "freddo'; come quello
della Fisica o della Matematica; è drammatico, anzi, pericoloso e non
solo per gli ammalati, ma anche per chi li cura. Accostarsi agli
ammalati per secoli e secoli ha frequentemente significato rischiare il
contagio. Howard Ricketts morì nel
Senza
l'annuncio della Resurrezione di Cristo, la malattia era l'inizio della
fine, maledizione da fuggire scongiurando il dio cattivo che l'aveva
provocata. Con la Resurrezione di Cristo, la morte non è più la parola
definiva sulla vita, la cui speranza non è uccisa dal rischio che corre. Si capisce bene che, per
correre questo rischio, di vivere la malattia e curare gli ammalati
affrontando la morte, non può bastare un'idea o un sentimento; è
indispensabile un'esperienza, un'esperienza di umanità e conoscenza
nuove che non contraddice la ragione perché la apre, la rende più
potente, capace cioè di non fermarsi di fronte al limite doloroso e
"insanabile" dell'esistenza umana.
Lo studio della Medicina
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Oltre
agli ospedali, non avrebbero potuto nascere altrimenti le università, i
luoghi moderni della scienza, insorti proprio a causa dell'impeto a
cercare la verità di tutto -uni-versitas, verso l'unità del sapere. l'Abbazia
di Montecassino fu all'origine della Scuola salernitana, la prima
scuola medica, anticipo delle università di Bologna, Parigi, Cambridge e
Oxford, tutte realizzate sotto impulso (e controllo) ecclesiastico. I
primi fondamenti dello stesso metodo sperimentale - quello di Galileo e
della scienza moderna che nega la fede furono posti a opera di Alberto
Magno (maestro di Tommaso d'Aquino), Ruggero Bacone e, soprattutto, Roberto Grosseteste* primo
cancelliere di Oxford e poi vescovo di Lincoln, la più grande diocesi
dell'Inghilterra. In tale movimento, la Medicina ebbe gran parte, sia
come fattore di sviluppo del sapere, sia come conoscenza influenzata
dalle altre più esatte. Seguendo
il cammino della Fisica e della Chimica, si comprese che all'anatomia
corrisponde una fisiologia; che all'efficacia delle erbe corrispondono
delle sostanze estratte e altre analoghe, o diverse, che possono essere
create ex novo o modificate. Dallo studio della malattia come
alterazione dell'intero corpo, si passò allo studio delle alterazioni
degli organi, poi dei tessuti, poi delle cellule (inclusi i batteri),
poi delle molecole. ”
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*Procedimento di Grosseteste
Se l'associazione delle cose (x e y) si ripete, la ratio mentis, stimolata dalla
aestimatio
memoriae si rivolge ad experimentum per cercare di riprodurre il
fenomeno associativo, eliminando i fattori concomitanti accessori o
concausali. La procedura può cosi dimostrare che ogni qualvolta c'è x è
dato y. La conclusione è chiamata principium universale experimentale ed
universale experimentale complexum, anticipando Galileo e Newton.
**1198. Innocenzo III fonda nell'area vaticana, col beneplacito di Giovanni Senza Terra, sul luogo della schola Saxonum (dall'VIII secolo) , il primo ospedale apostolico e lo affida all'ordine laico di Santo Spirito retto da Guido di Montpellier cui si deve la prima regola ospedaliera, alla base della sua gestione fino a tutto il secolo XVIII, improntata al motto "il malato è il padrone e coloro che assistono i suoi servitori".
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"La Chiesa è il luogo dove tutte le verità si incontrano"................. Gilbert Keith Chesterton
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mercoledì 22 febbraio 2012
scienza - articoli4
Postato da: giacabi a 08:11 | link | commenti
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